acque leggendarie
Declinato fino a fine Ottocento al femminile, ma che ancora oggi si usa nella parlata locale, è un nome antico di origine latina: liquentia ovvero scorrevole o limpido.
Comunemente si ritiene che nasca ai piedi delle Prealpi pordenonesi assumendo già alle sorgenti i connotati di un fiume vero e proprio grazie alle abbondanti portate di sorgente. Tuttavia le sue acque fluiscono già nel mondo sotterraneo della Piana del Cansiglio prima di affiorare in superficie. E ’un fiume che scorre sinuoso nella pianura creando meandri e una notevole ricchezza di habitat naturali. Molte le varietà di salici, pioppi tremuli, olmi, ontani e le più rare farnie a cui dà ospitalità. Caratteristiche le “smorte”, anse abbandonate del fiume che lentamente scompaiono e nel farlo diventano rifugio di molte specie di flora spontanea e di fauna. Quindicimila anni fa tutta questa zona era formata da un lago prosciugatosi al termine dell’ultima era glaciale circa diecimila anni fa, trasformandosi pian piano in una palude. E palude è rimasta fino al 1837, anno in cui iniziarono i lavori di bonifica permettendo il ritrovamento di reperti archeologici di un antico villaggio palafitticolo del tardo Neolitico. Uno dei più antichi siti palafitticoli d’Italia e Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. |
Quando i Romani vi giunsero dell’antico villaggio non c’era più traccia. Trovarono solo le sorgenti di un fiume bellissimo dalle acque verde smeraldo immerso in una foresta primordiale. Ora dopo secoli di disboscamento dell’antica foresta rimangono solo che pochi lembi e la preziosa vegetazione delle rive dei fiumi.
Il fiume con la sua diversità di ambienti rappresenta un prezioso complesso ecologico. Moltissime le varietà di salici, accanto agli ontani, agli olmi e ai pioppi tremuli. Rifugio per molti animali sia acquatici che terresti che trovano in questo habitat le condizioni favorevoli per vivere.
Come ogni fotografo paesaggista aspiro a fotografare paesaggi mozzafiato di luoghi lontani. Il progetto sul Livenza è stato quindi un lavoro di pazienza e di perseveranza nel ricercare immagini che nella loro semplicità potessero emozionare. Il fiume ha ripagato la mia costanza insegnandomi a osservare con maggiore attenzione anche dove sembrava non esserci nulla.
E’ stato affascinante accorgersi di quanto un ambiente all’apparenza banale nasconde piccole perle di bellezza, non quella sfacciata che appartiene ai luoghi più famosi del pianeta, ma una grazia intima, delicata, per gli occhi di quelli che riescono a vederla.
Il fiume con la sua diversità di ambienti rappresenta un prezioso complesso ecologico. Moltissime le varietà di salici, accanto agli ontani, agli olmi e ai pioppi tremuli. Rifugio per molti animali sia acquatici che terresti che trovano in questo habitat le condizioni favorevoli per vivere.
Come ogni fotografo paesaggista aspiro a fotografare paesaggi mozzafiato di luoghi lontani. Il progetto sul Livenza è stato quindi un lavoro di pazienza e di perseveranza nel ricercare immagini che nella loro semplicità potessero emozionare. Il fiume ha ripagato la mia costanza insegnandomi a osservare con maggiore attenzione anche dove sembrava non esserci nulla.
E’ stato affascinante accorgersi di quanto un ambiente all’apparenza banale nasconde piccole perle di bellezza, non quella sfacciata che appartiene ai luoghi più famosi del pianeta, ma una grazia intima, delicata, per gli occhi di quelli che riescono a vederla.